Quando le donne comandano

Società animali a conduzione femminile

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Gli insetti, si sa, spesso custodiscono segreti e curiosità che magari neanche immagineremmo se non fossero reali. Sono sbalorditivi, sempre sorprendenti e sono capaci di tirare fuori dal cilindro un adattamento, un comportamento o qualche aneddoto che ci lascia estasiati facendoci alzare il sopracciglio per l’incredibilità.

Il microcosmo che sta ai nostri piedi, come dico sempre, è molto più complesso di quello che noi possiamo soltanto immaginare. Una fitta rete di relazioni, sottili e delicati equilibri si svolge nel frattempo che noi siamo concentrati a vivere la nostra esistenza.

C’è da dire che le nostre moderne e tecnologiche società, non sono le uniche. Molti insetti che vivono ai nostri piedi sono organizzati in meticolose e rigide gerarchie dove tutto segue un preciso ordine lontano dai nostri occhi.

Molto spesso queste società sono guidate da donne al comando e i maschi svolgono solo ruoli utili alla riproduzione delle specie rimanendo , per così dire, “dietro le quinte”. Società matriarcali? Beh se così vogliamo dire, nell’accezione simpatica del termine, è di questo che si tratta. La natura è spietata, spesso, ed equilibrata. Spietata perché non esistono sconti per nessuno e tutto deve procedere secondo dei canoni altrimenti viene meno tutto quell’insieme di meccanismi che la rendono al contempo, appunto, equilibrata.

Sono vari gli esempi in cui possiamo trovare società a conduzione prettamente femminile nel mondo degli Insetti.In questo articolo parliamo di due esempi molto interessanti che meritano di essere conosciuti.

Afidi

Spesso pensiamo ad essi per le loro caratteristiche ecologiche soltanto, perchè sono quelle che ci riguardano da vicino. In generale gli Afidi sono conosciuti per essere insetti parassiti che attaccano le piante, spesso piante di nostro interesse alimentare.

Ma non sono solo questo, sono anzi fra gli insetti più evoluti e che hanno avuto più successo, seguendo spesso di pari passo le evoluzioni delle piante su cui vivono. Hanno attuato nel corso del tempo strategie di riproduzione che gli hanno garantito il successo. E in questo c’è lo zampino delle femmine.

Alcune specie di Afidi mandano avanti la riproduzione addirittura senza maschi. Si avete capito bene, senza maschi.Questo significa che utilizzano la partenogenesi per portare avanti la riproduzione della specie. In particolare gli afidi utilizzano questo metodo per ottenere un boom di nuovi nati sui nostri cespugli o le nostre coltivazioni in primavera. Buon per loro, meno per noi.

Dal momento che la stagione potrebbe essere breve e devono sfruttare al meglio le risorse e il tempo disponibili, non hanno il tempo di attendere il ritrovo con un partner maschile e quindi danno alla luce piccoli afidi vivi che nascono da cellule uovo che non sono state fecondate (partenogenesi). Ma non solo! Spesso i nuovi nati sono femmine che daranno vita a nuove femmine e così via. Un meccanismo di adattamento e successo riproduttivo sorprendente, tutto a conduzione gentil sesso.

In generale però le femmine sono attere fino al momento della fine della bella stagione. Lì inizia il bisogno per le poche dotate di ali di andare ad esplorare cespugli e piante vicine per potersi accoppiare e quindi poter deporre le uova su piante perenni adatte. In questo modo soltanto le uova potranno sopravvivere all’inverno e quando la primavera ritornerà si avranno nuove nascite di femmine e il gioco ricomincia.

Api

Ovviamente gli Afidi non sono gli unici insetti che tirano avanti le loro società a conduzione femminile.Non possono mancare alla nostra attenzione loro. Gli insetti che potremmo dire mandano avanti circa il 30% delle nostre fonti alimentari a livello globale, con la loro impollinazione, coloro che vediamo a Primavera numerose e instancabili sui prati: stiamo parlando delle Api.

Quando le vediamo svolazzare in Primavera sui ciliegi, sui prati fioriti, sulle nostre piante è molto probabile che stiamo osservando esemplari appartenenti al gentil sesso, con pochissime eccezioni. Infatti, le donne sono quelle che svolgono tutto il lavoro nel mondo delle Api: prendono le decisioni, fanno tutto il lavoro, portano avanti le gerarchie. I maschi vivono solo in Autunno per un breve periodo e hanno un solo compito: accoppiarsi con una nuova regina.

Quando parliamo di Api scientificamente dovremmo riferirci agli Insetti appartenenti alla famiglia Apidae che comprende circa 5.000 specie, però nell’immaginario collettivo le api che si conoscono sono quelle del genere Apis, che comprende circa 11 specie conosciute. Tra queste la più nota Ape del miele (Apis mellifera). In questa specie non sono le femmine a mandare avanti la società ma bensì una femmina: l’Ape Regina. Bisogna pensarla come una donna anziana di cui tutti hanno rispetto e che tiene in mano le redini della “famiglia”, in questo caso l’alveare. Su di essa grava la responsabilità di portare avanti la riproduzione della specie.

Si tratta dell’unica femmina capace di riprodursi e deporre uova nell’alveare in cui vive. Nei periodi caldi in primavera ed estate, le regine vergini volano attraverso le aree dove i maschi si radunano attraendoli con il rilascio di feromoni. La regina si accoppia spesso anche con più maschi e conserva tutti gli spemratozoi (a volte fino a 100 milioni) in una speciale “banca del seme interna” e ne fa un uso più appropriato secondo le necessità per il resto della sua vita. Quindi una piena indipendenza nelle decisioni della gestione degli individui appartenente alla società. Purtroppo però, d’altro canto, per i maschi l’accoppiamento coincide con la morte. Questo perché l’organo sessuale nel momento dell’accoppiamento viene completamento reciso, e dal momento che è attaccato all’addome, l’individuo va incontro alla morte.

Rimane, quindi, sempre affascinante notare come gli Insetti siano sorprendemente imprevedibili e incredibili.Si adattano all’ambiente, ai cambiamenti e per avere il massimo del successo riproduttivo spesso possiedono società a conduzione femminile.

Dovremmo prenderne esempio? Sinceramente non saprei, ma quello che posso dire per certo è che questa intensa trama di relazioni e meccanismi che si svolge lontano dalla nostra vita caotica mi ha sempre affascinato e più sono casi particolari, più meritano di essere raccontati.

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